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Monday, November 19, 2012

Il ritorno del broker Monti

Monti in versione broker è tornato, con un road show negli stati del Golfo Persico a caccia di acquirenti per i nostri titoli di stato e altri asset. Peccato che in Kuwait, forse tradito da un'eccessiva autostima e dal desiderio di essere richiamato a Palazzo Chigi, sia incorso in una gaffe attutita solo dalla benevolenza di media compiacenti. Affermare che «ora l'Italia è affidabile», mentre interrogato sul dopo elezioni rispondere «non posso garantire per il futuro» è un'uscita davvero molto istituzionalmente scorretta: come si può accettare che un premier, in visita all'estero, metta in dubbio l'affidabilità del suo paese dopo le elezioni che si terranno solo fra pochi mesi? Per altro, dopo aver esortato ad investire in Italia sfruttando le "basse" valutazioni degli asset del paese? E' sembrato quasi un invito a investire e a disinvestire nell'arco dei tre mesi che ci separano dal voto.

Anche se ci fosse del vero, e se pensasse in cuor suo di non poter garantire sull'affidabilità futura del paese, il suo ruolo gli imporrebbe di non dirlo, almeno non all'estero. L'avesse fatto Berlusconi sarebbe stato - giustamente - crocifisso. E il ministro Riccardi, esponente di punta della lista montezemoliana, probabilmente al di là delle sue intenzioni ha peggiorato la gaffe, confermando che l'impossibilità di offrire garanzie sull'affidabilità politica del nostro paese dopo il voto è proprio ciò che il premier «ha percepito» e ha voluto dire, e che sta agli italiani «fare i conti con le loro scelte». Come dire: siete avvertiti, senza Monti l'Italia non è affidabile.

Dal Qatar Monti, da politico accorto, ha poi corretto il tiro dicendosi «certo» che dopo il voto, «qualsiasi cosa accadrà nella politica italiana», «i governi che verranno opereranno per il risanamento e le riforme». Anzi, di più, «faranno ancora meglio per far progredire l'economia italiana». E anche Napolitano si è affrettato a rassicurare i nostri partner: «Monti ha segnato il cammino ai partiti». Incidente chiuso, insomma, e della gaffe "anti-italiana" non sembra essersi risentito nessuno.

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