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Thursday, September 27, 2012

Ancora un brusco risveglio dall'ottimismo di Monti

Le acque sono tornate ad agitarsi. La Borsa ha perso il 3,29% e nonostante il Tesoro abbia collocato 9 miliardi di BoT a 6 mesi con tassi in netto calo, lo spread è risalito verso quota 380. I mercati subiscono il contraccolpo dell'aggravarsi della crisi spagnola – Pil in caduta anche nel III trimestre, deficit statale già oltre gli obiettivi europei, buchi di bilancio delle autonomie e delle casse di risparmio, e come se non bastasse i tumulti degli indignados e le spinte separatiste della Catalogna – e sanzionano il ritardo di Madrid nel chiedere l'attivazione del piano di aiuti ESM/Bce, ormai non più questione di "se", ma di "quando" e a quali condizioni.

Era già accaduto la scorsa primavera. Ogni volta che il premier Mario Monti sparge ottimismo, ecco il brusco risveglio. Un paio di settimane fa aveva parlato di «luce in fondo al tunnel», nei giorni scorsi di un 2013 «in ripresa» per l'Italia, nonostante il netto peggioramento delle stime governative. Martedì, in un'intervista alla Cnn, si è detto «più ottimista sul futuro dell'Europa», di cui ha discusso l'altra sera a cena con il gotha dell'economia e della finanza americana, tra cui il segretario al Tesoro Geithner e il finanziere Soros.

Ma se i mercati sono bizzosi e volubili, anche gli ultimi dati della nostra economia reale sono sconfortanti e sembrerebbero sconsigliare qualsiasi ottimismo.
(...)
In due giorni Monti s'è preso dell'«algido» da Bersani e del «ligio alla Merkel» da Berlusconi. Schermaglie da campagna elettorale, che il professore mostra di incassare (nelle sue risposte alla Cnn non c'è traccia dell'irritazione nei confronti del Cav attribuitagli, invece, con un uso molto "old media" dei virgolettati, dall'HuffPost italiano). Può permettersi di lasciar giocare i "ragazzi", sono gli scandali a parlare, e l'ipotesi Monti-bis apparirà facilmente come l"unica realistica tra le macerie dei partiti.
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