Pagine

Wednesday, May 30, 2012

La giornata: spread al massimo, Stato "minimo", Napolitano presidenzialista a sua insaputa e Buffon garantista

Trainato da un'asta piuttosto negativa dei nostri titoli di Stato - con domanda pericolosamente in calo e rendimenti sopra il 6% - lo spread Btp-Bund oggi è tornato a livelli da allarme rosso, toccando i 480 punti e attestandosi sui 460, mentre sono messi ancora peggio quelli spagnoli (530). E se l'idea di sospendere il campionato di calcio per 2-3 anni era solo una battuta, sullo spread Monti non può nemmeno scherzare.

TERREMOTO - Immancabile, sicuro come la morte, anche questa volta è arrivato l'aumento dell'accisa sui carburanti (2 centesimi) per far fronte alle spese del terremoto in Emilia. Non è, purtroppo, un'esclusiva di questo governo, ma che su 800 miliardi di spesa pubblica non ci sia un euro da destinare in aiuti alle zone colpite dal terremoto, e che ci sia bisogno di ricorrere a nuove tasse, dimostra il fallimento dello Stato. Quando chiamato a svolgere una delle sue poche funzioni davvero essenziali, lo Stato obeso si fa trovare impotente, impreparato, misero, nonostante le enormi ricchezze che preleva ogni anno dagli italiani. E' questo il vero Stato "minimo": massima spesa, minima efficienza, minime capacità.

PRESIDENZIALISMO - Non nasconde certo la sua contrarietà al presidenzialismo il presidente Napolitano, il quale ricorda la saggia scelta dei costituenti di volere al Quirinale una «figura neutra e imparziale». Già, non come uno che si sceglie il premier e boccia a priori una riforma presidenzialista! Ma proprio il settennato Napolitano insegna che non bisogna confondere la correttezza con la neutralità (lui è stato corretto, ma tutt'altro che neutro) e dimostra che il semipresidenzialismo in Italia c'è già (nei poteri, ma senza investitura popolare).

Un semipresidenzialismo "a corrente alternata", come scrissi qualche anno fa. Negli ultimi 17 anni il Quirinale è stato infatti studio notarile durante i governi di centrosinistra, e potere presidenzialista durante i governi di centrodestra. Sempre formalmente rispettando la Costituzione, Napolitano è intervenuto come nessun presidente prima di lui nel processo legislativo (affossando provvedimenti, condizionando il calendario parlamentare e l'agenda politica, intervenendo su tutti i temi d'attualità, dalla politica economica alle riforme, come dimostrano anche le parole di oggi sul presidenzialismo) e nell'indirizzo politico del governo, esercitando una sorta di potere di veto sui decreti governativi e arrivando a scegliersi il premier.

Un po' debole la risposta di Bersani all'offerta del Pdl. Riafferma la scelta parlamentarista del Pd ma ci tiene a dire che «il semipresidenzialismo non è un tabù né una bestemmia». «Il problema è capire se è una discussione seria o un modo per non fare nulla». Se la preoccupazione è questa, perché non va a vedere le carte di Alfano? E perché, se si trova un accordo su uno scambio politico "alto", non si potrebbe tradurre in un emendamento? Siccome per ridurre i parlamentari ci sono voluti 6 anni non è detto che per il presidenzialismo bisogna aspettarne 12. La riflessione è in corso da decenni, i tempi sono più che maturi. La formula dell'emendamento è la via più rapida, dal momento che è già incardinato un disegno di legge costituzionale, ma di per sé non toglie tempo né alla riflessione né al dibattito.

BUFFON - Come personaggio "politico" della giornata una citazione la merita anche Gigi Buffon, con le sue dichiarazioni sul calcioscommesse. Per la sua forte denuncia - liberale e garantista - del marcio rapporto tra procure e giornali, delle fughe di notizie, della giustizia-spettacolo dei blitz con telecamere al seguito, meriterebbe la vicepresidenza del Csm. Non meriterebbe invece la fascia di capitano della Nazionale per la sua recente intervista a Sky. Si è limitato a dire senza ipocrisie ciò che tutti sanno e vedono? No, se si parla di pareggi combinati dire che «ogni tanto qualche conto è giustificato farlo» suona come una giustificazione, non una semplice presa d'atto (basta riascoltare l'intervista). E scommesse o no, sempre di combine si tratta. Né il tema della domanda a Buffon era l'atteggiamento difensivista di una squadra a cui basta un pari per salvarsi. Difendersi accontentandosi del pareggio è strategia di gioco, e se la praticano entrambe le squadre il pari è altamente probabile. Ma è antisportivo concordare dall'inizio o nel corso della gara, anche tacitamente, l'esito finale. E di questo si sta parlando, non del "catenaccio". Tra l'altro, lo stesso Buffon fu molto meno comprensivo con il "biscotto" tra Danimarca e Svezia agli Europei del 2004.

No comments: