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Monday, March 05, 2012

Schiaffoni da tutti, dal Brasile all'India

La situazione dei due marò prigionieri in India per il caso della Enrica Lexie sta peggiorando: la Corte di Kerala ha disposto il trasferimento in carcere per tre mesi, pur concedendo a polizia e direttore delle carceri di studiare una sistemazione diversa. Resta il fatto che a prescindere dalla comodità dell'alloggio, formalmente sono da considerarsi incarcerati. E l'unica cosa che riesce a fare la Farnesina è mandare il segretario generale Massolo a chiedere ad un anonimo incaricato d'affari indiano a Roma che «ogni sforzo venga fatto per reperire prontamente per i nostri militari strutture e condizioni di permanenza idonee». Si esprime «vivissima preoccupazione» (vivissima?), si definiscono «inaccettabili» le misure assunte dalle autorità indiane, ma invece di intimare l'immediata liberazione dei nostri militari, si auspica per loro un letto comodo, «cibo conforme alla loro dieta», ovviamente «procurato e pagato» dalle nostre «autorità consolari». Non pervenute finora dichiarazioni del premier Monti e del ministro degli Esteri Terzi.

E' ovvio che non basta chiedere l'immediata liberazione dei nostri militari, men che meno se a farlo è un oscuro burocrate della Farnesina, perché gli indiani ci accontentino. Ma è quella la richiesta che in ogni sede, pubblica e privata, va avanzata. Niente di meno. Ed è grave che fino ad oggi il governo non abbia ritenuto di compiere alcun passo formale per portare il caso presso le competenti sedi internazionali.

Fin dall'inizio della vicenda gli «atti di cortesia» della nostra diplomazia si sono trasformati in colpevoli autogol sulla pelle dei due nostri militari. Con la scusa del riserbo necessario al buon esito delle trattative con le autorità indiane, il governo non ha mai rivelato chi, e perché, abbia scavalcato la Marina militare nella decisione infausta di consegnare i nostri militari agli indiani. E' arrivato il momento di rompere il silenzio e chiedere a gran voce che chi ha sbagliato paghi, ma il Parlamento è ormai un simulacro di se stesso, solo la camera di compensazione di partiti moribondi, e la grande stampa è così ossequiosa che a prendere in mano un giornale c'è il rischio che si sciolga come un gelato.

Insomma, l'Italia è uno zerbino internazionale. Il Brasile si tiene un terrorista italiano condannato per omicidio come fosse un rifugiato politico; l'India sequestra due nostri militari in acque internazionali; la cooperante Rossella Urru passa di mano in mano, tra aguzzini e finti mediatori. E noi subiamo, mostriamo sorrisi, al più paghiamo i riscatti, nemmeno ci sfiora l'idea di riaffermare la nostra sovranità e dignità nei modi, anche estremi, che possiamo immaginare.

3 comments:

Jean Lafitte said...

India e Brasile fanno bene quello che avremmo dovuto fare pure noi con la ...... Amanda Knox

Anonymous said...

la vicenda dei marò è oggettivamente complessa o meglio, l'abbiamo oggettivamente complicata.
come da lei dott. Punzi evidenziato alcuni giorni orsono - e in internet o sui giornali analisi così lucide non le ho lette - perché i nostri militari sono stati consegnati all'india?
in fin dei conti erano su una nave italiana e in acque internazionali; ciò vuole dire che erano in territorio italiano.
per quanto è a mia conoscenza la consegna di soggetti indagati, imputati o condannati da uno stato estero deve essere effettuata sulla base delle regole dell'estradizione.
il governo indiano chiede al governo italiano la consegna. l'italia, verifica i requisiti di concedibilità tramite un procedimento giurisdizionale, con tutte le garanzie del caso (compreso il ricorso in cassazione).
perché non è stata rispettata questa procedura? chi è il responsabile?
l'unica speranza è che, passate le imminenti elezioni, arrivino i risultati delle perizie a scagionare i nostri soldati.
poi vengono gli aspetti politici: il peso dell'italia nel mondo da un lato, l'incapacità di leggere la politica interna degli altri stati (e per quello che si annuncia come un big del XXI secolo la cosa è molto grave) e la totale mancanza di comprensione del ruolo delle forze armate.
infatti, queste rappresentano un organo dello stato; i due marò non sono dei turisti, rappresentano lo stato italiano.
ecco, chi ha gestito questa cosa ha anche accettato che la nostra nazione venisse giudicata da un'altra.
raf.

JimMomo said...

in mancanza di una ricostruzione ufficiale dei fatti si possono fare solo delle ipotesi, e la mia ipotesi purtroppo è che qualche diplomatico annoiato abbia indotto la Farnesina ad autorizzare lo sbarco ritenendo di poter risolvere la cosa in poche ore e con molti onori. Ma è solo un'ipotesi.