Pagine

Tuesday, February 21, 2012

Le promesse molto berlusconiane di Monti

Ah, l'avesse fatto un governo politico di promettere sgravi fiscali per la legislatura successiva. Qualche giornale nei giorni scorsi ha voluto far passare la notizia - smentita oggi - che i proventi della lotta all'evasione sarebbero stati restituiti ai contribuenti sotto forma di un taglio dell'aliquota Irpef minima dal 23 al 20%. Oggi Monti ha smentito: non ci sarà alcuna riduzione delle tasse. Nel decreto fiscale che il governo è in procinto di varare ci saranno solo «semplificazioni». Per carità, importanti anche quelle, ma niente riduzioni.

Il premier ritiene che i «robusti benefici» previsti dalla lotta all'evasione debbano «rifluire in beneficio per la collettività». Ma per «beneficio» intende innanzitutto una finanza pubblica «più sicura e solida», e solo «in parte» un «beneficio quantitativo» per i contribuenti «onesti». Un «beneficio quantitativo» per i contribuenti privati e le imprese è già quello di «un sistema fiscale più semplice». E su questo dovrebbe intervenire il decreto di venerdì. Per quanto riguarda invece «un ristoro e un ristorno quantitativo dei benefici dall'evasione bisogna aspettare un momento».

Per il momento, annuncia Monti, «potremmo, forse, venerdì nel prossimo Consiglio dei ministri, istituire un fondo dove far confluire i ricavi dalla lotta all'evasione, in attesa di verificare la loro entità e la loro destinazione». Un fondo con i proventi anti-evasione del 2012 e del 2013 (a proposito, dove sono finiti gli 11 miliardi recuperati nel 2011?) da usare, eventualmente, a partire dal 2014, ma comunque solo in parte, per sgravi fiscali. Sull'entità d'accordo, ma perché non si può stabilire sin d'ora - che siano un miliardo o 20 miliardi - che vengano tutti destinati a pagare meno tasse? Semplicemente perché lo Stato vuole riservarsi il diritto di usarli per coprire ulteriori buchi di bilancio o nuove spese. Inoltre, si tratterebbe di detrazioni fiscali una tantum, e non potrebbe essere altrimenti, perché sarebbe rischioso mettere a bilancio un recupero di evasione che l'anno successivo potrebbe non verificarsi, e quindi su introiti incerti prevedere un taglio strutturale. Inutile dire che qualche detrazione una tantum non avrebbe alcun effetto in termini di crescita, proprio per la sua natura occasionale e non strutturale.

Insomma, per farla breve: al netto delle semplificazioni Monti ci sta promettendo che forse, ma solo forse, dal 2014 sarà possibile destinare (non automaticamente, ma se il governo così deciderà) «parte» dei proventi della lotta all'evasione 2012-2013 in detrazioni una tantum. Considerando che gli 11 miliardi raccolti nel 2011 sono già spariti, ora chiedetevi se risponde al vero l'affermazione secondo cui la lotta all'evasione serve a pagare meno tasse.

No comments: