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Friday, April 15, 2011

Dopo Fini, Pisanu?

Appena rabberciata la maggioranza alla Camera, potrebbe aprirsi un nuovo Vietnam al Senato. Oggi sul Corriere della Sera, ergendosi devo dire con considerevole faccia tosta a difensori delle virtù repubblicane, Pisanu e Veltroni invocano «un governo di decantazione per riscrivere le regole». Insomma, il solito governo di larghe intese, di responsabilità (?) nazionale (adesso lo chiamano di «decantazione»), il cui scopo sarebbe innanzitutto quello di togliere di mezzo Berlusconi, perché su come riscrivere le regole - e in particolare si parla della legge elettorale - sembra difficile che si costituisca una maggioranza diversa da quella uscita dalle urne nel 2008. Neanche i due promotori dell'iniziativa infatti chiariscono quali regole vorrebbero, né quale legge elettorale, ma è facile immaginare che per loro l'importante sarebbe fare in modo che impedisca a Berlusconi, come a chiunque altro, di conquistare in solitudine o quasi la maggioranza assoluta dei seggi alle prossime elezioni quando ci saranno. Una legge che costringa le forze politiche ad allearsi per governare solo dopo il voto. Quindi una legge per l'ingovernabilità, per la palude, per il "grande centro".

Ma diversamente da quanto affermano nel loro "manifesto", il problema della legge elettorale mi sembra tutto sommato secondario in questa operazione. C'è il forte rischio, infatti, che il proposito di Pisanu sia molto più semplicemente aprire al Senato una crisi della maggioranza come Fini l'ha aperta alla Camera (senza successo ma provocando un anno di paralisi), nella speranza questa volta di costringere Berlusconi a mollare. Dopo il fallito ribaltone alla Camera, un ribaltone al Senato, insomma. Poi si vedrà. Vedremo se sono davvero queste le intenzioni di Pisanu e quanti senatori saranno disposti a seguirlo.

2 comments:

Jean Lafitte said...

è da tempo che ne parlo di questa ipotesi Pisanu, speriamo che si concretizzi al più presto.

Anonymous said...

è da tempo che si parla di questa ipotesi Pisanu, speriamo che non si concretizzi -ro-