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Friday, January 28, 2011

Scomode verità

Del malessere dei giovani in Italia, un Paese che «non cresce da due decenni e in cui tutto sembra fermo», bisognerebbe parlare senza nascondere verità scomode, come fa oggi Alberto Alesina in prima pagina sul Sole 24 Ore.

Prima verità scomoda:
«Il problema del precariato dei figli è l'altra faccia della medaglia del posto fisso dei padri... Questo reddito da posto fisso prima, e pensione poi, genera l'assicurazione sociale per i figli, nel periodo in cui come precari attendono di entrare nel mondo del lavoro... Le imprese e lo stato possono quindi contare su un esercito di precari in attesa del posto fisso e mantenuti da chi il posto fisso l'ha».
Seconda verità scomoda:
«Non tutti i giovani, e soprattutto quelli dei ceti medio alti, sono un modello di industriosità... L'università la pagano in larga parte i contribuenti, quindi agli utenti costa ben poco. Ritardare la laurea prolunga un periodo di vita assai piacevole, ed è a costo pressoché zero per l'utente».
Terza verità scomoda:
«La meritocrazia non significa solo premiare i migliori. Significa anche punire (in senso economico, ovviamente) i peggiori... significa che un trentenne produttivo debba essere pagato di più di un cinquantenne che non produce nulla, in tutti i campi, dall'università all'impresa al settore pubblico».
Conclusione:
«Se non si esce dalla retorica secondo cui tutti i giovani indistintamente sono vittime, e che posto fisso, università sotto casa gratuita per tutti gli studenti, meritocrazia sì, ma senza che nessuno ci rimetta siano diritti acquisti, allora non si farà molta strada per migliorare la vita dei giovani italiani».

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