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Wednesday, October 20, 2010

Ecco perché serve la riforma. E che sia "punitiva"

Circa 10 milioni di euro, 150 persone indagate di cui solo 34 rinviate a giudizio, di cui 26 assolte. Ma quel che più conta, smontata l'ipotesi investigativa di una "spectre" di potenti, tra cui l'ex ministro della Giustizia Mastella. Sono i numeri del fiasco dell'inchiesta ("Why Not") con cui De Magistris voleva "spaccare" il mondo e invece è riuscito "solo" a minare alle fondamenta il governo Prodi e a farsi eleggere con l'Italia dei Valori (!). Grave ciò che emerge dalla sentenza del gup: in pratica, De Magistris, invece di accontentarsi di perseguire i reati facilmente addebitabili, ha puntato sempre più in alto, tentando di arrivare ai piani più alti della politica solo per ottenere la pubblicità dei media. Il risultato? Ha edificato un costosissimo (per le casse dello Stato) castello di carte che ha diffamato molti, ha destabilizzato un governo democraticamente eletto portandolo infine alla sua caduta e ha danneggiato l'inchiesta stessa.

Impietose le motivazioni del gup, che parla di «una distorta e infedele rappresentazione dall'esterno delle reali e obiettive risultanze delle fonti di prova», ma che soprattutto trasformano De Magistris da accusatore a imputato:
«Nel corso delle indagini è stato abilmente seppellito da chi aveva interesse a farlo, sotto una miriade di dichiarazioni, propalazioni, coraggiose rivelazioni volte a rappresentare la molto più avvincente, inquietante 'televisiva' realtà di associazioni segrete, logge deviate, congiure di palazzo, accordi clandestini che dapprima operavano occultamente per monopolizzare la gestione degli appalti e delle risorse e che poi, a indagine avviata, tramavano per distruggere ed annientare da un punto di vista economico e di credibilità chi aveva avuto invece il coraggio di denunciare la realtà del malaffare».
Una ipotesi investigativa che «dopo anni di lunghe e costose indagini non ha trovato alcun conforto probatorio essendo stata sconfessata già nella fase delle indagini preliminari», ed anzi «ha impedito di analizzare con la necessaria obiettività i vari e inconfutabili elementi di prova che emergevano sin da subito». Ecco perché serve una riforma della giustizia. Ed ecco perché dovrebbe essere, in un certo senso, "punitiva".

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