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Tuesday, March 03, 2009

Sì, è proprietà privata

Oggi su il Riformista:

Caro direttore, innanzitutto la ringrazio per la sua attenzione. Della quale mi permetto di approfittare per una controreplica alla sua risposta di sabato. Una proprietà o è privata o è statale. Ebbene sì, considero la vita una proprietà privata. Ma non perché mi ritenga padrone di farne ciò che voglio. Al contrario, proprio perché so bene che la proprietà privata non è affatto il regno dell'arbitrio. E' invece sottoposta per legge a mille vincoli, nella maggior parte dei casi sensati. A tal punto non sono un “assolutista libertario” che ritengo giusto che, esattamente come una proprietà privata, la mia vita sia sottoposta a vincoli. Ma mi sarei aspettato che fosse lei a paragonare la vita ad una proprietà privata per farmi notare tutti i vincoli cui è soggetta anche nel più liberale degli stati. Pur con tutti i vincoli, però, al proprietario non può essere negato di disfarsi della sua proprietà. Giuridicamente infatti è proprio la facoltà di disfarsene uno degli elementi costitutivi della proprietà privata. Il che non significa che non sia sottoposta a vincoli di altra natura per tutelare altri beni e interessi, individuali o collettivi. Se un giorno mi convincessi del fatto che il mio corpo, la mia vita, non sono di mia proprietà, diventerei il più massimalista dei comunisti. Se neanche della mia vita sono padrone, come posso giustificare la proprietà privata di un qualsiasi bene, che mi deriva in ragione di un rapporto di forza legittimato da una mera convenzione sociale? Quindi, affermare che la vita è un “bene collettivo” può significare solo che generalmente tutti teniamo ad essa e disponiamo che lo Stato la tuteli per quanto possibile. Ma non può significare che la vita sia una specie di bene demaniale. Se così fosse un potere pubblico ne potrebbe disporre come meglio ritiene. Il fatto che lo Stato spenda e investa nella mia salute e nella mia istruzione significa che c'è un interesse collettivo in esse, ma il punto è se la tutela di questo interesse si debba spingere fino al punto di obbligarmi a vegetare. Purtroppo ancora non scorgo le possibili “conseguenze collettive” della mia eventuale scelta di rifiutare le cure e lasciarmi morire.

2 comments:

Anonymous said...

NEW YORK - Dopo l'Oregon, da giovedi' anche nello Stato di Washington diventa legale il suicidio assistito. Approvato con un referendum popolare in novembre, il provvedimento consente ai medici di prescrivere una dose mortale di farmaci a pazienti che hanno meno di sei mesi di vita. (Agr)

Anonymous said...

Tanto il Riformista ve lo leggete tra voi quattro gatti