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Wednesday, January 09, 2008

Tutti pazzi per Obama, ma...

Ma ieri Hillary Clinton ha assestato la sua prima zampata su queste primarie e con la vittoria, seppure di misura, in New Hempshire, si è ripresa i favori dei pronostici.

Troppo precipitosamente Obama era stato dato per lanciato verso la nomination e la Clinton prossima addirittura al ritiro. Iowa e New Hempshire non sono Stati determinanti numericamente, per i delegati che assegnano, ma sono importanti per dare slancio alle campagne dei favoriti. Un certo fervore per Obama da parte repubblicana, di siti come Drudge o di opinionisti, appare sospetto o comunque a mio avviso malriposto.

Legittimamente qualcuno si unisce al coro degli entusiasti di Obama con il retropensiero che tolta di mezzo Hillary la corsa di un repubblicano alla Casa Bianca incontrerebbe meno ostacoli. Potrebbe essere un calcolo sbagliato. Perché se Obama sta giocando queste primarie tutte sulla sua immagine, tenendosi sul vago e persino contraddittorio dal punto di vista del programma, cercando di impersonare il candidato alla sinistra e contemporaneamente alla destra della principale rivale (dalla politica estera al rapporto con l'elettorato religioso), il senatore dell'Illinois ha dimostrato di essere sufficientemente flessibile (qualcuno direbbe opportunista) per calibrare la sua eventuale campagna presidenziale, in termini di immagine e contenuti, in modo da contendere il campo a un avversario repubblicano.

Dunque, il mio consiglio è abbandonare ogni calcolo. Stando a quanto i candidati hanno dichiarato e dimostrato fino ad oggi, e a meno che Obama non precisi meglio il suo profilo, se democratico dev'essere, preferisco che il prossimo presidente Usa sia Hillary: certamente più affidabile, circondata e sostenuta dall'area clintoniana del partito, quella moderata, centrista, interventista in politica estera.

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