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Sunday, April 09, 2006

Domenica della passione. Liberale

Il dispotismo nella società moderna non opprime il corpo ma la mente, attraverso l'opinione pubblica che rende i cittadini conformisti.

A due secoli dalla nascita, sul Sole24Ore di oggi un breve saggio di Nadia Urbinati (Columbia University di New York) su John Stuart Mill. Da leggere, con interessanti spunti per la "politica estera".

Mentre scopriamo che per Avvenire le parole di Martin Lutero riportate da De Giovanni ieri su il Riformista ispirarono nientemeno che la concezione hitleriana dello stato (?).

«Detesto la partitocrazia e perciò voterò, nell'ambito dell'Unione, per la lista meno lista che ci sia, il raggruppamento meno strutturato, più occasionale, piu povero di soldi e più ricco di idee e di persone. Voterò per la Rosa nel Pugno. Radicali e libertari irriducibili, insieme con socialisti che non ingrassavano né i frati né il convento».
Dal "diario elettorale" di Carlo Callieri, sul Secolo XIX di oggi.

«Liberali al seggio come al Golgota», scrive Nico Valerio, interpretando il sentimento di molti di noi in questa giornata elettorale. Freschezza contro opacità.

L'unico editoriale domenicale che mi sento di segnalarvi è quello di Stefano Folli per il Sole24Ore e il passaggio in cui avverte che il bilancio dell'epoca Berlusconi che scriveranno gli storici non sarà negativo come vorrebbero e dicono oggi i suoi avversari. «In realtà, Berlusconi ha saputo interpretare nella sua prima fase, e in nome di un bruciante sentimento anti-politico, il desiderio di rinnovamento del Paese; al tempo stesso ha garantito un filo di continuità con l'Italia moderata che era stata scossa e semi-cancellata dal ciclone giudiziario che ha posto fine alla Prima Repubblica.

La crisi del berlusconismo interviene dopo, in anni più recenti, quando il premier non riesce più a rispettare il patto con il suo blocco sociale e restituisce troppo poco a un'Italia che continua a chiedere più riforme e maggiore liberalizzazione a tutti i livelli».
Quanto a Prodi, se dovesse vincere, «deve dimostrare ancora tutto». Vuoi vedere che i radicali hanno scritto l'analisi prima degli storici?

Ho l'impressione che il punto più alto delle sue chance di rimonta Berlusconi l'abbia toccato con l'appello finale al secondo duello tv con Prodi. Poi, invece di continuare a giocarsi la carta delle tasse con freddezza e lucidità, in questi ultimi due o tre giorni sia stato travolto dall'ira della belva braccata. E il nervosismo è il marchio dello sconfitto agli occhi degli elettori.

Stamattina il premier si è recato al seggio elettorale con la mamma. Dopo averla aiutata a mostrare la carta d'identità, le ha spiegato dove porre il segno per votare. Ecco qui, mammina, «metti una croce sul simbolo di Forza Italia», le ha detto. Berlusconi non è più sicuro neanche che lo voti la mamma?

Comunque il rappresentante di lista dell'Ulivo lo ha prontamente ripreso: «No presidente, almeno questo...». E Berlusconi, allargando le braccia: «Almeno con la mamma...». «Nemmeno con la mamma - ha detto accompagnandola verso la cabina - siete proprio l'Italia che non vuole bene». Al termine delle operazioni di voto il premier ha comunque chiesto al rappresentante di Lista di potergli stringere la mano: «Le posso almeno dare la mano?». E il rappresentate dell'Ulivo: «Ma come no».

P.S. una domenica trascorsa a montare la guardia a un cadaverino.

6 comments:

Anonymous said...

«Detesto la partitocrazia e perciò voterò, nell'ambito dell'Unione, per la lista meno lista che ci sia, il raggruppamento meno strutturato, più occasionale, piu povero di soldi e più ricco di idee e di persone. Voterò per la Rosa nel Pugno. Radicali e libertari irriducibili, insieme con socialisti che non ingrassavano né i frati né il convento».
Dal "diario elettorale" di Carlo Callieri, sul Secolo XIX di oggi.

«Liberali al seggio come al Golgota», scrive Nico Valerio, interpretando il sentimento di molti di noi in questa giornata elettorale. Freschezza contro opacità.
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Detesto la partitocrazia, freschezza contro opacità,nuovo nuovo nuovo, aria fresca, fantastico. poi vai al seggio, a milano, ad esempio, dici voto la rnp al senato, e ti trovi ugo intini capolista.
(zoppo)

Anonymous said...

Vai! Siamo pronti alla rivoluzione socialista e laica!
Jim sei pronto ad andare a festeggiare in piazza in un mare di bandiere rosse?

Anonymous said...

10:00 pm. La prosopopea di tromboni come pannella e capezzone ha prodotto un monumento a se stessa, fatto di vento.

Anonymous said...

yuhhhuuuu! avete vinto!
neoliberismo sfrenato in Italia!

Jinzo said...

Ha vinto chi, l'Unione dei 10 punti sopra, della cacciata di Berlusconi?
La CdL prende più voti e l'Unione vince, ma il dato politico qual è?
Che la sinistra è costituita da un branco di seghe a cui non bastano 5 anni di insulti, una crisi internazionale, le vacche magre, i conti in sfascio, per mandare a casa il governo con una maggioranza significativa.
Vincono sì, ma con meno dei voti del tufello a Roma (in termini di cittadini residenti) e con 1-2 senatori in più al senato.
Maggioranza bulgara direi.
No, maggioranza che farà in modo che Prodi sia ostaggio di Rifondazione e delle zeccone.

Non commento il clamoroso Flop della Rosa nel Pugno per rispetto del padrone di casa.

Ciao Jim!

Anonymous said...

aspetto una tua analisi sulle elezioni in generale e nel particolare, con stima

Panka