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Saturday, April 15, 2006

D'Alema e Marini già in regìa

Su la Repubblica ha risposto per le rime anche Boselli, ma alla provocazione di D'alema, «poverino, è distratto», non si poteva rispondere meglio di quanto ha fatto Pannella sul Corriere di ieri. Quelli di D'Alema, che non vuole i radicali ma i socialisti li tenta con il sottopotere, che inciucia con Berlusconi, sono i «soliti metodi dell'oligarchia dominante».

E mi raccomando, non vi sfugga questo fondamentale passaggio dell'intervista, inedito sulla stampa ma non nuovo a chi ascolta Radio Radicale: «Ho detto sorridendo "sarò l'ultimo giapponese dell'utopia prodiana". Se poi quella scompare... Beh, è un altro problema».

Mentre Prodi punta sempre più i piedi come un bambino capriccioso che vuole il giocattolo tutto per sé convinto di saperlo usare, D'Alema e Berlusconi si scambiano "pizzini". E Paolo Mieli, fino a poco tempo fa odiato da entrambi, fa da intermediario. Sulla scena intanto si riaffaccia guarda caso anche Franco Marini, tessitore libero della Margherita. Dev'essere un brutto incubo per Prodi vedere riformarsi, già pochi giorni dopo il voto, la diabolica coppia D'Alema-Marini che lo disarcionò nel '98. "Così presto?", deve aver pensato.

L'affare si fa tremendamente serio, troppo per lasciarlo nelle mani del curato.

Possibile che Prodi non si renda conto che con il Senato spaccato a metà non può governare e che mostrare i muscoli adesso è controproducente? Quando verrà il momento - perché verrà - gli costerà più caro aprire il dialogo. E' improbabile che si arrivi a una Grosse Koalition, perché in Italia la politica è troppo lacerata, ma i leader del centrosinistra, tutti tranne Prodi a quanto pare, comprendono che fra uno o al massimo due anni il ritorno alle urne sarà inevitabile e che vi sono due modi per arrivarci: lo scontro permanente e l'instabilità cronica, esiziali per la sinistra, perché se le vedrà addebitate dagli elettori, oppure un'amministrazione provvisoria del paese, guidata da un Prodi mansueto e tenuto sotto controllo, che faccia poche e convenute cose urgenti con la non-belligeranza dell'opposizione.

Prodi sembra ancora immerso in un mondo tutto suo, una torre d'avorio fatta di giubilo e orgoglio, ma D'Alema e Marini sono già all'opera, ai posti di comando del centrosinistra. Il Professore è già isolato, e sconfitto, ben più dello sconfitto ufficiale, Berlusconi, che pure ha i suoi problemi interni.

5 comments:

Anonymous said...

Che ne pensi della mossa Casini riconfermato alla Camera?
E Buona Pasqua! :)

Anonymous said...

Condivido la tua analisi, Jim.

Aggiungo che il vero vincitore di questa tornata elettorale è proprio il Cav. D'Alema se ne è accorto. Prodi no, o finge di non capire.

Anonymous said...

http://newsimg.bbc.co.uk/media/images/41558000/jpg/_41558580_biagi203.jpg

Anonymous said...

nemmeno fassino sembra se ne sia accorto

Anonymous said...

Jim, hai letto l'ultimo verdetto del FT? Beh, ti scrivo la mia: ci sono molte verità in quell'articolo, senza dubbio. Ma è anche vero che nel mondo occidentale di oggi le guerre si combattono e vincono sui mercati finanziari. E l'Italia, con tutti i suoi ritardi ed i suoi debiti, fa comunque gola a moltissimi. Se ci fosse una crisi finanziaria gran parte delle sue risorse e della sua ricchezza sostanziale verrebbe svenduta e comprata per nulla dagli interessatissimi acquirenti stranieri. Perciò, è vero che siamo messi molto male e che le prospettive non sono affatto rosee. Ma è pur vero che si tratterebbe soltanto di evitare gli sprechi immensi di ricchezza pubblica che ogni giorno vengono compiuti e di combattere con forza tutti i predatori che mettono a sacco lo Stato. E non c'è bisogno di dirti chi siano costoro. Il dramma è che gli stessi predatori decidono i governi e le teste. E che nessuno ha il senso dello Stato e la responsabilità di stabilire che tutti devono lasciare qualcosa sul campo del risanamento finanziario del Paese. Tutti quanti, non solo alcuni, magari i soliti di sempre.
Ciao.