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Thursday, December 08, 2005

Legittimo uso della forza

Se ve lo dice un'esperta di opposizione nonviolenta come Emma Bonino potete crederci:
«Quando si organizza una opposizione dura, che comunque deve sempre mantenersi non violenta, e quando si occupano luoghi pubblici o privati, si può arrivare a mettere in atto iniziative illegali sapendo, però, che il livello di protesta che si è scelto comporta, dopo un pò, l'uso della forza da parte dello Stato. Comunque la si pensi sul motivo della protesta, l'uso della forza da parte dello Stato è legale e legittimo, altrimenti si riconoscerebbe un diritto di veto a chicchessia teorizzando un sistema di autarchie e di piccole patrie...»
Tra l'altro, tutto nasce da Scanzano Jonico. Malvino spiega che «quando gli insorti vinsero la partita e lo Stato si ritirò» si posero le premesse per altre mille Scanzano.

La furbizia antieuropeista di Prodi ha le gambe corte.

5 comments:

Anonymous said...

sarà pure legittimo ma non vedo come si possa essere contenti, come sembri essere tu, quando della povera gente si prende delle manganellate in faccia

Anonymous said...

E' legittimo pure manganellare chi fuma erba e la cede nella pubblica piazza? La Bonino ha un'idea singolare della legalità. Mille poliziotti non potevano spostare 60 manifestanti senza mandarli in ospedale? Non conta più niente il dialogo? E se domani vi trovaste voi a protestare contro un governo di sx sarebbe lecito usare la forza per disperdervi? Non vi rebdete conto ma il vostro liberismo è regime.
Un saluto da Garbo

Rabbi' said...

E' legittimo manganellare chi per 15 giorni blocca il cantiere di un'opera pubblica per la quale si e' discusso e dialogato per circa venti anni e alla fine, con un processo democratico, si e' deciso di portarla a termine. A parte che dei contusi, la meta' erano delle forze dell'ordine, quindi tanto povera gente inerme non mi pareva. Il dialogo tra forze dell'ordine e manifestanti c'e' stato per 15 giorni. Per 15 giorni si e' detto: ragazzi, andate via che dobbiamo cominciare i lavori. Dall'altra parte si e' risposto: no, restiamo qui, la TAV non si deve fare. A me sembra evidente che non c'era spazio per evitare l'uso della forza.

Anonymous said...

Jim, mi pare che nei commenti ti si chieda quel che nel post non c'è scritto, cioè non se sia legittimo, ma se non vi fosse più spazio per altro. Avere un parere argomentato su questo punto è più importante che non una dichiarazioe di principio sull'uso della forza, la cui legittimità lo stato se la tiene costituzionalmente ben stretta (per fortuna).
Inoltre, la Bonino dice: si possono mettere in atto anche proteste illegali, e bisogna aspettarsi che lo stato reagisca con la forza, e bisogna sapersene assumere le conseguenze. Ok. Chi lo fa, se lo fa nello spirito della nonviolenza di cui parla Emma Bonino, lo fa perché si aspetta che proprio l'uso della forza da parte dello stato mostri quanto sia sbagliato quella legge.
Questo significa che da chi come Ema Bonino pratica la non violenza mi aspetto che ricordi sì i principi, dica nel merito se è d'accordo o meno, dica pure se la lotta in atto può rientrare nella fattispecie della contestazione non violenta della legalità, ma se vi rientra (e non vedo perché in linea di principio non debba rientrarvi), non mi aspetto che si rallegri per l'uso della forza.
(Peraltro, non mi pare che la Bonino si rallegri, e vorrei capire se te ne rallegri tu).
ciao!
Azioneparallela

JimMomo said...

Non mi pare che da questo post si possa in nessun modo ravvisare che mi rallegro degli scontri. La Bonino non se ne rallegra, io non me ne rallegro e credo nessuno.

La stessa Bonino nell'articolo dice che nell'approccio di chi protesta in modo illegale ma nonviolento dev'esserci anche spazio per un dialogo con la controparte. Le azioni nonviolente sono azioni di dialogo. Altrimenti una protesta può non essere violenta ma non sarà davvero nonviolenta. Dice la Bonino: «Quando si compie per protesta un'azione illegale è chiaro che o si ragiona con la controparte oppure prima o poi arriva lo sgombero. Ma qui, se l'obiettivo dell'occupazione è 'No Tav ad ogni costo, non c'è da dialogare molto».

Nel caso specifico, per quello che vedo standomene qui a Roma, la fermezza dev'essere assoluta in questi casi. E in quel momento credo che sì, fosse necessario, che non vi fosse altro spazio per le pieghe che stavano prendendo gli eventi. Non mi pare che le forze dell'ordine abbiano esagerato. Ora è già diverso. Forse quella "timida fermezza" dell'altro ieri è servita a dividere il fronte anti-Tav: i sindaci per esempio sono stati invitati a Roma.

ciao