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Thursday, October 13, 2005

Altra tempra la Chiesa di Ratzinger

Voce grossa con le democrazie, flebile con le dittature

«Segnali di una futura intesa» tra Cina e Santa Sede, anche se «i tempi sono necessariamente lunghi». Invoca pragmatismo Civiltà Cattolica, la rivista romana dei gesuiti, nel risolvere la spinosa questione della nomina dei vescovi, su cui Pechino rivendica l'autorità. Ieri al sinodo dei vescovi in Vaticano il vescovo di Hong Kong, Giuseppe Zen, ha affermato che in Cina la Chiesa cattolica ha superato nei fatti la divisione tra clandestina e ufficiale o patriottica, e che il Papa ha legalizzato quasi tutti i vescovi ufficiali. Padre Hans Waldenfels titola il suo articolo "La Cina si sta aprendo", mentre farebbe più al caso "La Chiesa si sta arrendendo".

Il problema della nunziatura sembra «risolvibile». Sul problema delle nomime l'articolo rimane ambiguo, ma non lascia intravedere nulla di buono da parte della Chiesa. «Mentre il governo cinese considera la nomina dei vescovi una questione interna alla Cina, la Santa Sede, anche e soprattutto per motivi teologici, afferma che qui si tratta di una questione che va regolata non sul piano politico, ma su quello religioso interno». Le due posizioni, apparse «a lungo inconciliabili» lasciano «intravedere che si stanno aprendo nuove possibilità di soluzione, almeno pragmaticamente». Ecco, è il pragmaticamente a non convincermi. Ecco la soluzione pragmatica, già ampiamente adottata sul campo: i vescovi ufficiali accettano la nomina governativa solo dopo aver avuto l'assenso da Roma.

Altra tempra la Chiesa di Ratzinger rispetto al Papa polacco contro l'Urss.

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