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Wednesday, July 06, 2005

Software da brevettare? E' l'ora di studiare

La brevettabilità dei software e la proprietà intellettuale. Nuovi confini tutti da studiare

Oggi il Parlamento europeo ha respinto la direttiva sulla brevettabilità dei software proposta dalla Commissione europea in accordo con il Consiglio. Netta la bocciatura: 648 voti contrari, 14 a favore e 18 astenuti. I principali gruppi politici, sebbene non senza divisioni e con motivazioni molto diverse, hanno trovato un'ampia convergenza sulla bocciatura del testo. La direttiva, sostenuta dal lavoro di lobbying di grandi industrie, era il frutto di una proposta varata nel febbraio 2002 dalla Commissione Prodi.

Quasi tutte le grandi aziende dell'elettronica e del software chiedevano, in nome della competitività, un'estesa area di brevettabilità in Europa e una maggiore tutela delle invenzioni contenenti software, dai sistemi di frenaggio Abs ai telefoni cellulari, che permettesse di avvicinarsi al sistema americano. Lunedì scorso i top manager di Alcatel, Ericsson, Nokia, Philips e Siemens hanno anche inviato una lettera aperta alle istituzioni europee chiedendo più protezione. Agguerrita la controparte, la comunità dell'"open source", con in testa gli utilizzatori del sistema operativo Linux, e la grande maggioranza delle piccole e medie imprese, contrarie alla brevettibilità del software.

Scontato che la direttiva proposta della Commissione doveva proprio essere una schifezza per essere bocciata quasi all'unanimità, la questione della brevettabilità dei software e della proprietà intellettuale in generale andrebbe studiata attentamente, perché anche per tali questioni passano la competitività e il potenziale di innovazione delle economie europee. Potremmo cavarcela col definire in negativo la nostra posizione, visto che Vittorio Agnoletto gioisce: «Ha vinto la democrazia. Sconfitte le multinazionali contro il "popolo dell'open source"». Tuttavia mi sembra riduttivo. Un caso da manuale per cui occorre studiare-studiare-studiare e abbandonare ogni pregiudizio ideologico prima di farsi un'opinione.

Vi segnalo intanto un articolo contro gli «oligopoli digitali» di Marco Cappato su Notizie Radicali; La proprietà caduta nella rete, di Guido Rossi, sul Corriere della Sera del dicembre scorso; e gli studi del Cato Institute. Se avete qualcosa di interessante da segnalarmi non fatevi scrupolo.

1 comment:

salvio said...

Nessuno scrupolo :)

Questo mio piccolo post di sintesi:

http://salvio.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=574936

cui prendo spunto da questo interessantissimo articolo su Punto-Informatico:

http://punto-informatico.it/p.asp?i=53320

Comunque, per fortuna i brevetti non sono passati altrimenti il sito di Radio Radicale avrebbe chiuso immediatamente perché infrange i seguenti brevetti:

EP0689133 (uso linguette per sezioni sito), EP0287578 (compressione audio), EP0933892 (messa a disposizione di filmati su internet), EP0633694 ("video-on-demand").

Insomma, Federico, ti saresti trovato senza lavoro!!!