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Thursday, January 20, 2005

«Tifavo Kerry, ma George W. è più intelligente su un paio di temi»

Parola di Amartya Sen, l'economista premio nobel convinto che «Libertà è sviluppo. Perché non c'è crescita senza democrazia». Bush «mi ha convinto con il suo pragmatismo». Ha vinto? «Non è la fine del mondo. Cerchiamo di essere pragmatici: ci sono terreni sui quali Bush ha avuto posizioni politiche molto più intelligenti di quelle di Kerry». Sulla delocalizzazione delle imprese, sulla competizione con Cina e India, sulla legalizzazione dell'immigrazione, le posizioni di Kerry erano «espressione di una "economic illitteracy", vero analfabetismo economico».

L'opposizione alla delocalizzazione è spia di un «pensiero antiquato».
«Non sono certo un fondamentalista del liberismo, ma penso che per l'Europa, oggi, sia molto più importante difendere nel mondo il concetto di democrazia. Perché è spazzatura, pura spazzatura, sostenere che la Cina è cresciuta tanto tumultuosamente grazie al suo deficit di democrazia. La crescita non è mai favorita da un clima di brutalità e i frutti in democrazia si distribuiscono meglio».
Come in India: crescita meno tumultuosa ma più qualità della vita, più equilibrio e spazi di dibattito pubblico.

Al Corriere della Sera parla anche della relazione tra povertà e terrorismo, c'è «ma non è così automatica» Su RadioRadicale.it l'audiovideo della lezione di Amartya Sen alla Luiss. Nel caso dell'Afghanistan per esempio bisogna tenere conto di diversi fatti:
«Ci sono stati i talebani, c'è stata l'occupazione sovietica, senza ricordare il ruolo degli Stati Uniti in quella fase, senza riflettere sulla diffusione del fondamentalismo... Enfatizzare unicamente il nesso tra povertà e violenza sarebbe un errore.... Insomma, il fondamentalismo andrebbe analizzato in chiave politica, più che religiosa, ricordando che sì, la povertà è uno degli alimenti dell'estremismo, ma non il solo».
Islam e democrazia possono procedere insieme, dunque.
«I governi nascono dalle discussioni e nella società islamica c'è una lunga tradizione di discussioni pubbliche... Non possiamo ignorare che esistono delle democrazie alimentate da popolazioni in cui la componente musulmana è forte».
«Depresso» se pensa all'Iraq:
«Non era quella la via da seguire, non si dovevano escludere le Nazioni Unite sin dall'inizio. Adesso è importante che tutti i Paesi si uniscano per riportare la pace in Iraq».

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