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Tuesday, May 04, 2004

Una rondine, si sa, non fa primavera
Giuliano Amato intervistato sulla Repubblica: «Una mozione per il ritiro delle truppe (dall'Iraq) adesso? No, sono contrario, assolutamente contrario. E se l'opposizione la presentasse lo stesso, io sarei contrario ad approvarla... Ma come? Invochiamo da mesi l'intervento dell'Onu, e adesso che l'Onu sta studiando una soluzione concreta noi diciamo "tutti a casa"? E' un controsenso. Un errore che ci indebolisce, e non fa capire all'opinione pubblica cosa noi vogliamo per il futuro dell'Iraq. (...) Io continuo a ripetere che è stato comunque un errore andare in Iraq, ma a questo punto è in gioco il futuro dell'Iraq, quindi cerchiamo una soluzione».
In un mondo globalizzato e interdipendente «abbiamo una responsabilità oggettiva verso l'Iraq». Se «mi ritiro oggi perdo la forza negoziale per incidere sul piano dell'Onu. L'unica forza negoziale che ha l'Italia è quella di starci, dicendo "se non cambiate me ne vado". Questa carta negoziale io vorrei giocarla in Europa e verso l'Europa. Andando via oggi potremmo trovarci in una situazione paradossale: se in Consiglio di sicurezza si trovasse davvero l'accordo su una risoluzione che coinvolge i tre grandi paesi europei, noi che abbiamo sempre tallonato Francia e Germania finiremmo per trovarci isolati in un angolo».
In più, sul Corriere, Giovanni Sartori spiega la farsa di Zapatero

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