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Thursday, May 06, 2004

Ripeto: la guerra al terrorismo è una guerra anche di immagini
In America sono in molti ad averlo chiaro questo aspetto, come riferisce Ennio Caretto sul Corriere:
Il Washington Times, un quotidiano molto vicino al Pentagono e alla Cia, ha pubblicato una vignetta devastante. Mostra Zio Sam nudo nella prigione di Abu Ghraib con due soldati americani alle spalle: «Pensi che lo abbiamo umiliato e degradato a sufficienza?» chiede uno all'altro.
E' una strada lunga e difficile, quella del recupero della immagine della Superpotenza e del dialogo con i Paesi arabi. Come ha scritto al Washington Post Joe Gerth, un lettore di Hillsboro in Virginia, l'America rischia di perdere non soltanto la pace in Iraq ma anche la guerra al terrorismo, facendone crescere le fila, «perché appariamo i nuovi gestori delle stanze delle torture di Saddam Hussein».
L'America e la coalizione, dichiara l'ex ministro della Difesa ed ex direttore della Cia James Schlesinger, sono ancora in tempo a stabilizzare l'Iraq, a ricostruirlo, e a sconfiggere il terrorismo. Ma per farlo devono vincere la guerra della pubblica opinione mondiale e delle immagini.

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