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Sunday, May 23, 2004

Prometto, prometto e non mantengo. I leader arabi a Tunisi

Doveva essere il summit della risposta araba alla Greater Middle East Initiative
Concluso il vertice della Lega araba. Sul tema più controverso, quello delle riforme, rispettate le attese e confermati i limiti, con l'enunciazione di «promesse» e il tentativo - non riuscito - di dimostrare unità. Ma le differenze rimangono e Mubarak non partecipa alla cerimonia conclusiva. Le attese dichiarazioni di principio in favore delle riforme democratiche ci sono state. Senza delle scadenze, strumenti attuativi e un preciso piano di azioni le «promesse» già vaghe potrebbero rivelarsi tali. E' da ritenere un passo in avanti il fatto che tali temi siano stati affrontati apertamente e chiamandoli con il loro nome, o che abbiano suscitato divisioni?
Si respira aria nuova? Si è trattato del primo vertice arabo dopo l'invasione dell'Iraq, ma non si è assistito a dichiarazioni dai toni accesi e antiamericani. Mentre nei Territori occupati le violenze proseguono, per la prima volta i leader, Arafat compreso, hanno condannato le uccisioni di civili «senza distinzioni». Il programma di riforme, anche se generico, rappresenta un precedente importante di accordo comune ai livelli più alti e in una sede quale la Lega araba.
Moderazione su questione palestinese e Iraq: condanna delle operazioni militari contro i civili, sia palestinesi che israeliani «senza distinzioni», «ruolo centrale ed effettivo dell'Onu» in Iraq. Solidarietà alla Siria per le sanzioni decise da Washington. segue >>

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