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Monday, April 19, 2004

Legittime tutte le posizioni, ma per favore no alle mistificazioni
1. Secondo Fassino, è «evidente che Zapatero prenda atto dell'esito insoddisfacente dell'ultimo incontro tra George Bush e Tony Blair. Quel che più colpisce è che il governo spagnolo motivi la sua decisione affermando che si starebbero esaurendo le possibilità di arrivare a una nuova risoluzione dell'Onu che segni quella svolta che tutti abbiamo auspicato. È una affermazione tanto più rilevante perché la Spagna è membro del Consiglio di sicurezza dell'Onu, e quindi ha elementi di valutazione diretta di quel che sta avvenendo alle Nazioni Unite».
Bene, e pur essendo membro del Consiglio di Sicurezza, invece che lavorare all'elaborazione di una nuova risoluzione nel senso indicato e sperato, Zapatero vi rinuncia con due mesi di anticipo. Immaginiamo che tre giorni in carica come premier siano stati sufficienti per mettere in campo tutte le armi diplomatiche a disposizione e rendersi conto che non c'è nienete da fare. Permettete che qualche sospetto rimane? Confidiamo però nell'intelligenza di Zapatero: che sia una mossa per ostacolare la rielezione di Bush, insomma, che ci sia un piano dietro e non solo inettitudine suicida.

2. Fassino chiede una «nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza che fissi tempi e modalità del passaggio dei poteri ad autorità irachene democraticamente elette». «Svolta» che deve essere guidata dall'Onu.
Bene, il programma di scadenze precise del processo politico verso la democrazia in Iraq è stato definito dall'inviato dell'Onu Lakhdar Brahimi, in collaborazione con il Consiglio di governo iracheno e la Cpa, e sostentuo da Bush e Blair:
  • Una Costituzione provvisoria è già stata approvata nel rispetto dei tempi previsti;

  • Il 30 giugno sia la Cpa guidata da Paul Bremer sia il Consiglio governativo iracheno si scioglieranno;

  • Le elezioni per un'Assemblea nazionale che redigerà la Carta definitiva dovranno tenersi entro il 31 gennaio 2005;

  • La nuova Costituzione definitiva sarà sottoposta a referendum entro metà dell'anno prossimo

  • Le elezioni dirette per il governo si terranno entro la fine del 2005;

  • Entro maggio, americani e iracheni dovrebbero siglare un accordo sulla sicurezza che regoli il rapporto tra il governo e le forze militari americane, sul modello degli omologhi trattati stipulati in Europa al termine della seconda guerra mondiale.

  • La risoluzione Onu 1511, approvata il 17 ottobre 2003: al punto 13 «stabilisce che il conseguimento della sicurezza e della stabilità è fondamentale per riuscire a portare a termine con successo il processo politico (...). Autorizza, altresì, la Forza multinazionale sotto comando unificato a prendere tutti i provvedimenti necessari per contribuire al mantenimento della sicurezza e della stabilità in Iraq, (...)»; al punto 14 «esorta i paesi membri a dare il proprio contributo, in virtù di questo mandato delle Nazioni Unite, anche con l'invio di forze militari, alla Forza multinazionale».


    3. Prodi plaude al ritiro della Spagna: una «forte pressione» per la soluzione in Iraq. Chiede che l'Onu assuma il «controllo politico e militare della situazione». Condanna l'uccisione di Rantisi: altri «metodi» per le «vertenze internazionali» e la lotta al terrorismo.
    Vertenze internazionali? Quali metodi? Siamo pronti e aperti ad ogni suggerimento che non sia aria fritta.

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