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Saturday, April 24, 2004

Dibattito tra i fattori K
«E' vero Bush non sta facendo un buon lavoro in Iraq. E' stato bravo nell'affermare il diritto alla difesa preventiva, nel sollecitare la riforma del mondo arabo e nell'affrontare con realismo la questione palestinese. Ma non riesce a gestire bene il nuovo mondo unipolare, una situazione confusa e senza precedenti dai tempi dell'Impero romano. Occorre coltivare le alleanze, anche con accordi e compromessi, perché la questione della legittimità conta molto in politica estera: è importante ciò che il mondo pensa di noi, non possiamo ignorarlo. Dobbiamo riconciliare il nostro potere con l'ordine internazionale, per rassicurare coloro che normalmente starebbero dalla nostra parte».
Robert Kagan, neocon

«Quella del Kosovo fu una guerra illegale ma legittima, questa in Iraq è legale ma illegittima e mi spiego: avrei voluto che l'asticella del livello di pericolo necessario per attaccare preventivamente l'Iraq fosse messa più in alto. La minaccia non era così imminente. Insomma, il concetto di guerra preventiva è giusto, ma è stato sbagliato inaugurarlo con l'Iraq, discreditandolo. Ci siamo bruciati le dita, e ora sarebbe molto più difficile attaccare, che so, la Corea del Nord. Gli Stati Uniti non sono più visti come la soluzione ma come il problema, perché l'unipolarismo funziona soltanto se il polo unico è considerato legittimo. La nostra arma principale non sono le portaerei o gli aerei F16, ma il prestigio. Non è vero che è meglio essere temuti che amati. (...) Un altro punto su cui Bush ha ragione è che l'Onu limita il nostro potere. E' vero, ma è esattamente questo il motivo per cui al resto del mondo l'Onu piace».
Charles Kupchan, clintoniano
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