Pagine

Friday, October 31, 2003

L'Italia dei processi politici e dei delitti impuniti
«Assolti per non aver commesso il fatto». E' dunque con formula che la Cassazione assolve definitivamente Giulio Andreotti e Gaetano Badalamenti dall'accusa di aver fatto assassinare il giornalista Mino Pecorelli, annullata senza rinvio (uno schiaffo a Perugia, l'è tutto da rifare) la sentenza di condanna che la Corte d'assise d'appello di Perugia aveva emesso il 17 novembre 2002 scorso. L'assoluzione era stata richiesta ieri dallo stesso procuratore generale. Netto il rigetto del presunto «mandato omicidiario» (la notizia).
Questa mattina il senatore a vita Giulio Andreotti, che esce così vincitore assoluto da dieci anni di veri e propri processi politici mette da parte la moderazione dei toni che fin qui lo aveva contradistinto: si è trattato di «un complotto» sotto forma di «due milioni di pagine processuali che mi riguardano» sulle quali ci sono «le impronte digitali di chi ha tramato». Luciano Violante «quando era presidente dell'Antimafia ha compiuto una gravissima scorrettezza nei miei confronti».
«Mi hanno rivoltato per dieci anni come un pedalino, hanno cercato in tutti i modi di incastrarmi. Non ci sono riusciti, quindi. Ho firmato leggi durissime contro i mafiosi - rivendica l'ex presidente del Consiglio - tanto che nella sentenza di Palermo è evidenziato che ho messo a repentaglio la mia vita e quella della mia famiglia. Non ho mai perso la fiducia nella giustizia, anche se all'inizio facevo un po' di fatica a dirlo. Ora sono contento, molto contento, anche perché ho speso un capitale in marche da bollo». "Gli smentiti" della vicenda.

No comments: