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Thursday, July 03, 2003

Ha svaccato proprio sul più bello. Vetta della comicità
Berlusconi. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Da quando è sceso in campo la politica è più divertente. Anche nelle occasioni più austere sa essere burlone e sa far rimanere tutti a bocca aperta. Ieri, proprio all'avvio del semestre di presidenza italiana dell'Ue, nel dibattito seguito al suo discorso d'insediamento, ha proposto l'eurodeputato socialista tedesco Schulz, che lo aveva pesantemente criticato nel suo intervento, per il ruolo di kapò in un film sui i campi di concentramento nazisti (Oggi le reazioni). Le facce dei presenti ieri a Strasburgo erano imperdibili. Fini trasaliva, un'occhiata sconcertata a Buttiglione poco dietro, poi occhi sbarrati e viso marmoreo. Cox attonito, Schulz con gli occhi sgranati non crede alle proprie orecchie, poi soddisfatto, riuscita la provocazione. In molti però se la ridono di gusto, Pannella basito, gli hanno rubato la scena, te l'aspetti da lui l'espressione "siete turisti della democrazia". L'ho ascoltato il discorso d'insediamento di Berlusconi: il suo "rilancio dell'arte della mediazione" stava per diventare una barzelletta, ma era un discorso di programma completo, pacato, moderato, ricevibile anche dalla sinistra europea, nulla faceva presagire la tempesta. Ma il Berlusca non ha retto alle accuse personali, ha svaccato, siete solo turisti della democrazia, e poi, Signor Schulz, la proporrò per il ruolo di capò. Lei è perfetto. Performance impareggiabile, con 'io non ritiro se lui non ritira' l'Europarlamento si è trasformato in un processo di Biscardi, catapultati in mezzo a una lite tra 'Franghe Mello' ed 'Elie Corne', dove Cox era Biscardi che cercava di metter pace a fine 'buntade'. E sì, perché ieri quel mortorio del Parlamento europeo dove tutti i burocrati incerati si addormentano nelle ore di sedute a parlare di pesca, pesche e così via, ha preso finalmente vita, un sarcofago si è rianimato. Grazie a Silvio.

Commento politico. Una gaffe, niente più che una gaffe imperdonabile. Non ci voleva, bastava replicare alle accuse di Schulz con autoironia, pacatezza, stile. Ma questo non è Berlusconi, anche perché ieri era molto teso. E, è bene ricordarlo, c'erano già stati i cartelli esposti in aula dai verdi, lo striscione "l'Europa non ha bisogno di un 'padrino'", che, mi pare, come insulto merita il capò. Rimane la pecetta, come si dice a Roma, uno scivolone unico, ma niente drammi. Il problema vero è che rimane il combattivo asse franco-tedesco, che preparerà ben più pericolosi anche se meno vistosi agguati, come fa notare Cossiga. E rimane questa sinistra italiana che, nel vuoto di idee e di prospettive, pur di dare spallate a destra e a manca (che magari qualcuna riesce pure), non esita a vendere l'interesse nazionale e a preparare imboscate anziché impostare comportamenti bipartisan e costruire la sua nuova cultura politica. Qui il pericolo non è la diffusione del virus Berlusconi in Europa, ma la diffusione del virus 'girotondi-boccassini-larepubblica-l'unità' nelle sinistre europee.

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